La parola diamante deriva dal greco Adamas e significa “l’indomabile, l’invincibile”; è proprio l’estrema durezza di questo materiale, (10 nella Scala di Mohs), rispetto ad altre pietre più tenere, che ha reso impossibile per secoli la sua lavorazione costringendo l’uomo ad utilizzarlo per molto tempo allo stato grezzo.

I primi tipi di taglio vengono realizzati  verso la fine del XIV secolo e altro non sono che modificazioni della comune sagoma di un cristallo grezzo.

Nel 1500 secolo acquistò popolarità il “taglio a Rosa” che rimase in voga fino al ‘900. Esso presentava un fondo piatto da cui si dipartivano un numero variabile di faccette superiori che culminavano in una punta centrale, ricordando, appunto, una rosa.

Seguirono poi, entro la prima metà del 1600, il primo “taglio a brillante” o “taglio doppio” detto anche Mazzarino e il “taglio triplo”, o Peruzzi (dal nome del tagliatore che lo ideò) che presentava la serie completa di faccette come le conosciamo oggi.

Col passare dei secoli e grazie alla Rivoluzione industriale nel 1800, le tecniche di taglio migliorarono rendendo così possibile tagli, arrotondamenti e trasparenze fino ad allora impensabili. Arrivano allora i tagli antenati del taglio brillante moderno: il taglio vecchia miniera e il taglio antico europeo.

Taglio Old Mine

Così chiamato per distinguere questi diamanti provenienti dal Sudafrica, da quelli estratti nelle nuove miniere indiane o brasiliane, si tratta di un diamante quadrato con gli angoli arrotondati e facce a stile brillante. La corona è tipicamente alta con una tavola piccola, e l’apice è abbastanza grande da essere visibile attraverso la parte superiore della pietra.


Taglio antico europeo

Si tratta di un diamante di forma rotonda e con lo stesso numero di faccette del taglio moderno. Tuttavia tende ad avere una simmetria più scarsa rispetto ai tagli a brillante rotondo a causa di tecniche di taglio antiquate. Ha una tavola più piccola e una corona più alta ed è riconoscibile dalle grandi faccette e il caratteristico cerchio scuro al centro della tavola (derivante dalla grande faccetta dell’apice).

Principali differenze tra il taglio antico europeo e il taglio brillante moderno

Taglio brillante moderno

Il padre del taglio brillante moderno è considerato Marcel Tolkowsky che nel 1919 lo elaborò trovando proporzioni ideali da rispettare per far ottenere alla gemma la massima brillantezza. Egli indicò le proporzioni ideali riferite al diametro, alla distanza fra il padiglione e la corona del diamante, così da ottenere la riflessione totale della luce che penetra nella pietra, ovvero la lucentezza che si nota osservando la pietra.

I tagli antichi ancora oggi mantengono il loro fascino e pur essendo possibile, ove venga ritenuto conveniente, ritagliare la gemma con taglio moderno, trovano ancora il loro posto nella gioielleria moderna. Oltre infatti ad essere indossati dagli amanti del vintage e del retrò, possono essere utilizzati nella realizzazione di gioielli moderni ed originali, “vestiti” da abiti contemporanei come nel caso di questo diamante taglio antico europeo da ct 1,01 montato su oro bianco satinato e trattato al rutenio.

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